Dei 38 calciatori dell’Italia Under 15 convocati dal CT Patrizia Panico per il raduno che si è tenuto presso il Centro di Preparazione Olimpica Acqua Acetosa “Giulio Onesti” di Roma lo scorso giovedì 8 novembre, cinque sono cresciuti nella nostra Accademia. Faticanti Giacomo ora giocatore della Roma, Quaresima Daniele ora con la maglia della Lazio, Alessandro Selvini, Cristian Maura e Simone Ferrieri nel nostro settore giovanili hanno ricevuto la chiamata azzurra. Cinque ragazzi cresciuti con il giallazzurro, oltre a Bracaglia ormai punto fermo della nazionale Under 15, hanno così raggiunto un risultato importante che ci auguriamo possa esser l’inizio di una carriera ricca di soddisfazioni. A spendere delle belle parole per i ragazzi il Presidente Luigi Lunghi che li ha visti crescere in questi anni.

Presidente grande soddisfazione per lei e per tutto lo staff…

“Si grande soddisfazione per tutti noi. Il lavoro dell’Accademia svolto in questi anni si comincia a vedere ed ora è il momento di raccogliere i primi frutti. Vedere dei ragazzi cresciuti nelle nostre strutture che ora arrivano a vestire la maglia azzurra fa piacere e ci auguriamo che questi siano solo alcuni dei ragazzi che la nostra scuola calcio riesca ad indirizzare verso una carriera ricca di soddisfazioni.”

Quale è il consiglio che si sente di dare ai ragazzi azzurri, e c’è un desiderio che culla dopo aver saputo della loro convocazione?

“Andare avanti così senza montarsi la testa perchè questa è solo una tappa della loro carriera. Il mio sogno è vedere un ragazzo della nostra Accademia esordire con la maglia del Frosinone. D’orazio, La Mantia sono solo alcuni dei prodotti della nostra scuola calcio che sono riusciti o stanno riuscendo ad affermarsi nel professionismo. Io mi auguro da qui ai prossimi anni di vedere un giovane della scuola calcio in serie A.”

Ai genitori invece, in qualità di Presidente di una scuola calcio, che consiglio si sente di dare?

“I genitori devono stare vicini ai proprio figli educandoli al rispetto delle regole, all’educazione e allo studio. Noi vogliamo portare i bambini in prima squadra ma i genitori devono fare i genitori facendogli vivere lo sport come divertimento e senza pressioni. Sarà compito nostro farli diventare, magari, dei giocatori. Quello che ci preme maggiormente e che vogliamo trasmettere sono solo i valori importanti per la vita.”