A cura di Edoardo D’Angelo
Il viaggio alla scoperta della generazione Accademia si sposta nella parte eventi. Sono tre i protagonisti che si occuperanno di questa branca e sono Daniele Laureti, Roberto Coata e Marco Garreffa. Oggi presentiamo Roberto Coata, nei successi giorni presenteremo Laureti e Garreffa. Roberto Coata vanta un passato come osservatore nel Frosinone Calcio, e grazie alla sua esperienza è riuscito a istaurare numerosi rapporti in tutte le parti d’Italia e d’Europa. Lo abbiamo sentito per farci raccontare meglio la sua visione sull’ambizioso progetto che ci vede protagonisti.
Roberto Coata, non è la prima volta che indossi i colori gialloblu, ad oggi qual’è il tuo ruolo?
“Io mi occupo di tutti gli eventi esterni al Lazio, anche per comodità logistiche non essendo io ciociaro. E’ motivo di orgoglio e di tanta responsabilità, perché il nostro scopo è di far conoscere ancor di più questa realtà fuori i confini regionali. Ci stiamo ingrandendo giorno dopo giorno, creando numerose iniziative interessanti che sono molto apprezzate, come per esempio i Summer Camp Frosinone, che danno tanta visibilità ai ragazzi e al marchio Accademia Frosinone. Devo dire che i risultati sono più che soddisfacienti”.
Il settore degli eventi e dell’esportazione del marchio oltre i confini regionali e non solo, sta crescendo a vista d’occhio per la nostra società…
“…Si, adesso con i nuovi nomi che ha inserito il Presidente Luigi Lunghi in questo ambizioso progetto come quelli di Laureti e Garreffa, secondo me siamo veramente completi. Stiamo diventando una potenza sotto tanti punti di vista”.
Come l’hai vissuta, da abitante non proveniente dal Lazio, questa crescita del brand addirittura fuori l’Italia?
“A livello nazionale ci stiamo facendo conoscere di anno in anno non soltanto per i risultati ma anche per il comportamento dei ragazzi che è sempre stato corretto, a livello internazionale invece cominciano a riconoscerci. Basta poco per lasciare la nostra impronta”.
Qual’è il tuo obbiettivo?
“Prendere possibilmente tanti contatti con l’estero per creare numerosi eventi fuori i confini nazionali. Non si parla solo di calcio in questo caso, bensì subentra la crescita personale del ragazzo che per noi è fondamentale”.
Anche confrontarsi con società diverse da noi aiuta e non poco…
“… Assolutamente si. Non si cresce quando si vince 10-0, ma il processo di maturazione avviene con squadre competitive, che probabilmente possono stare qualche gradino sopra di te. Allora lì il giocatore cresce, soprattutto mentalmente”.
Un messaggio per la generazione Accademia?
“Essere uniti sempre mirando all’obbiettivo comune e far di tutto per raggiungerlo insieme”.